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Sport automobilistico - cenni storici

Ad Ascoli Piceno negli anni 67-68 e parte del ’ 69 ,un appassionato di corse e di motori aveva preso accordi con la Scuderia Marche (allora la scuderia più importante delle Marche legata all’ACI di Macerata e di cui era presidente l’on.Tambroni)per costituire una sede distaccata nel capoluogo Piceno.

La sede era un garage in via 3 Ottobre, era perennemente aperta ed ospitava le vetture dei due soli piloti della scuderia: Dario Romoli e Luigi Cordone.

L’interesse che questo piccolo gruppo riscuoteva soprattutto nei giovani mosse l’allora Presidente dell’ACI di Ascoli Serafino Panichi e il direttore Emilio Lombardo a chiedere una collaborazione per la creazione di una scuderia : il Gruppo Sportivo dell’Automobil Club di Ascoli.

Divenne presidente Paolo Caravelli e consiglieri, fra gli altri, Innocenzo Cenciarini, Emidio Cappelli, Enrico Peroni, Mariano Germani, direttore tecnico-sportivo nonché segretario Nico De Angelis.

Innocenzo Cenciarini interessò la sorella per la creazione del logo che rappresentasse la scuderia e nacque il picchio inserito in un volante che sin troppo è stato in Ascoli adoperato abusivamente da terzi.

Si iniziò con il riunire nel sodalizio piloti già in attività come Barbaro Grelli, Luigi Citeroni, Gino Peroni e il già affermatissimo Pietro Laureati.

Ben presto sia per l’apporto economico degli sponsor (a quei tempi figura quasi inesistente nel panorama dilettantistico nazionale) fra i quali ebbe un ruolo predominante la distilleria Varnelli, sia per il supporto tecnico-sportivo, la scuderia crebbe in maniera esponenziale tanto che l’ACI di Ascoli mise a disposizione al sodalizio una sede in via Trieste. Il successo non era solo nei risultati sportivi ma anche nel numero dei soci per i quali la scuderia.
organizzò manifestazioni come il rally di Montegallo o corsi di guida veloce sul tracciato S.Pietro-San Marco ed una indimenticabile visita alla Ferrari.

Ogni anno, sfilando dalla sede di viale Indipendenza sino a Piazza del Popolo, venivano presentate le vetture della scuderia alle autorità e ai cittadini e l’evento contribuiva non poco a far aumentare il numero dei sostenitori.

Anche in campo agonistico il successo non tardò ad arrivare, tanto che, al Mugello nel ’ 72 il Gruppo Sportivo dell’A.C. di Ascoli riuscì a vincere il titolo di Campione Italiano Velocità della Federazione Italiana Scuderie Automobilistiche.

Ma quanti e quali piloti contribuirono a un tale successo? Sarebbe troppo lungo parlare di tutti, delle loro imprese, delle loro vittorie, delle loro sconfitte, dei loro aneddoti, ci limiteremo ad uno scarno quanto doveroso elenco di nomi: gli ascolani Ferretti, Amodeo, Giammiro, i fratelli Romoli, Gagliardi, Peroni, Citeroni, Grelli, Cordone, Angelini, Fausti, Di Paolo, Spinucci, Indignozzi – i sambenedettesi Laureati e Quevedo – i fermani Andrenacci, Capponi, Cochetti, Perticara’, Ciuti, Santandrea, Fortini, Del Bello, Papiri – i pescaresi Pezzella, Gentile, e gli anconetani Migliarini, Petrucci, Dentamaro. Ad ognuno di essi, come ad ogni socio, il Gruppo Sportivo A.C. deve essere grato perche’ una non comune passione per lo sport motoristico, ed un entusiasmo eccezionale, porto’ il picchio ad essere uno dei simboli piu’ conosciuti ed ammirati nel panorama automobilistico sportivo degli anni 70’. Lo stesso entusiasmo e la stessa passione, presenti nel Gruppo Sportivo attuale, speriamo aiuti a trovare la via per riconfermare la scuderia ai vertici dell’ automobilismo sportivo italiano.

Nico De Angelis