Ruote nella Storia: trittico di appuntamenti nei Borghi più Belli d’Italia
14.08.2017
Possiedi un’auto con più di trent’anni di vita? Allora sei invitato a "Ruote nella Storia">, inedito programma alla scoperta dei borghi più rappresentativi del Belpaese indetto e organizzato da ACI Storico con la collaborazione dell’associazione "I Borghi più belli d’Italia".
"Ruote nella Storia" è un trittico di appuntamenti dedicati agli appassionati di auto storiche invitati a scoprire alcuni fra i più significativi borghi del Belpaese, in calendario il primo ottobre a Sperlonga (Latina), il 15 ottobre a Locorotondo (Bari) e il 5 novembre a Borghetto sul Mincio (Verona).
Sport, cultura e aggregazione sono gli ingredienti del cocktail proposto da ACI Storico agli Automobile Club dei territori coinvolti, ai soci dei Club Affiliati, agli appassionati e a tutti coloro i quali, a bordo di un’auto con almeno trent’anni di vita, avranno il piacere di condividere una giornata alla scoperta di alcuni fra i più caratteristici borghi italiani.
In tutti e tre i borghi, il programma della giornata sarà il seguente: raduno dei partecipanti, verifiche amministrative (patente di guida, assicurazione della vettura), visita guidata a un’eccellenza della località, pranzo conviviale con i testimonials ACI Storico e infine, facoltativa, sfida con il cronometro e i pressostati.
Il primo incontro è fissato per domenica primo ottobre a Sperlonga, borgo marinaro laziale. Il programma della giornata prevede la visita alle Grotte di Tiberio - autentica eccellenza della cittadina situata al confine fra Lazio e Campania - l’ingresso nel centro storico della cittadina, il pranzo e quindi, per chi ne avrà desiderio, il confronto con il cronometro.
Il Club ACI Storico è la casa degli appassionati e dei collezionisti: un luogo reale dove i possessori di auto storiche possono ritrovarsi e condividere le proprie esperienze e la loro grande passione.
ACI Storico è il motore di progetti, servizi ed iniziative volte ad innovare il settore dell’automobilismo d’epoca:
lo scopo è quello di garantirgli un futuro valorizzandone la storia. In quest’ottica il Club ACI Storico, a fianco all’Automobile Club d’Italia, intende lo sviluppo di una normativa al passo con i tempi, offrendo soluzioni e prodotti di riferimento strategico per tutto il settore.
Il Club I Borghi più belli d’Italia nasce nel 2001 all’interno della Consulta del Turismo dell’A.N.C.I. allo scopo di valorizzare e promuovere il grande patrimonio di storia, arte e cultura presente nei centri minori italiani.
Ne fanno parte oltre 271 Borghi selezionati e certificati, appresentanti di quel Made in Italy inteso come espressione dell’eccellenza italiana. In 15 anni di attività, l’Associazione è andata ben oltre le aspettative che portarono alla sua fondazione ed è divenuta un vero e proprio marchio culturale e turistico a caratura internazionale. Non è un caso che l’ISTAT nel suo Rapporto 2015 sul Patrimonio Culturale del Paese ha inserito I Borghi più belli d’Italia fra i 10 indicatori del patrimonio culturale e paesaggistico.
Sperlonga. Secondo alcuni studiosi, non lontana dalla costa di Sperlonga, sorgeva Amiclae, la misteriosa città fondata dai Laconi. Ma furono i romani a scoprire il sito alla fine dell’età repubblicana, realizzando magnifiche residenze, epicentri produttivi e di otium, attratti dalla bellezza del luogo e dalla mitezza del clima.
All’Imperatore Tiberio va il merito di aver fatto costruire una villa imponente, che inglobava anche un’ampia grotta, nella quale furono collocate pregevoli opere marmoriche che celebravano le gesta di Odisseo.
Saranno proprio le numerose cavità naturali, in latino speluncae, tra cui quella utilizzata dall’imperatore a determinare il nome del futuro paese.
Dopo la caduta di Roma, i ruderi della residenza imperiale, verso il VI secolo, servirono da rifugio a comunità e popolazioni locali. Da queste popolazioni vengono i primi abitanti di Sperlonga, che cominciava lentamente ad arroccarsi sulla collina di San Magno. Una necessità determinata non solo dalle malattie delle paludi, ma
dai continui attacchi dei pirati che infestavano il Tirreno. Per proteggersi dalle incursi oni che a ondate continue predavano quei lidi, vennero costruite alcune torri di avvistamento. Ma tutto fu inutile e il piccolo centro venne raso al suolo nell’agosto del 1534 dalle orde di Kaireddin Barbarossa. Nel Settecento e nell’Ottocento, Sperlonga assunse l’attuale caratteristica struttura a forma di testuggine e venne arricchita con chiese e palazzi signorili. L’agricoltura rifiorì, ma non riuscì a far decollare l’economia. Il grande sviluppo verrà solo dopo la costruzione della litoranea Terracina-Gaeta, aperta nel 1957. La nuova arteria fece
conoscere l’antico borgo marinaro e la preziosa collezione di marmi di Villa Tiberio, lanciando Sperlonga come una delle mete turistiche e culturali più apprezzate del Lazio.
Locorotondo. Dove la Murgia degrada, si riscontra la Valle d’Itria, un cuscinetto di verde a metà strada tra Adriatico e Jonio e su questa pianura, circondata da piccole alture, si affaccia Locorotondo. Sorge linda e silente sulla sommità di un colle che cinge gli ultimi contrafforti murgiani del Barese.
Armoniosamente tondeggiante come il toponimo stesso suggerisce, Locorotondo deve il suo nome alla morfologia assunta dal primo centro abitato, sorto attorno al mille, mentre i primi insediamenti umani nell’area sono databili dal III millennio avanti Cristo.
Le prime casupole di un villaggio composto da agricoltori furono edificate su un altopiano attrezzato, addossate le une alle altre, a pianta circolare, quasi a voler cingere a corona quella terra strappata a boschi di querce e fragni per renderla coltivabile e fertile.
Ora Locorotondo è un’ombra intangibile in un soffio d’estate con i suoi vicoli che si incuneano stretti tra le case, ma niente hanno di angusto perché sono attraversati dalla luce, bianca, accecante. Le case che profumano di calce, poggiate sulla splendida pavimentazione in pietra locale (le chianche), hanno un’altra particolarità: i loro tetti spioventi - le due falde fatte di lastre di pietra calcarea, chiamate cummerse - sembrano nordici ma hanno origine tutta locale, che viene dal bisogno di racchiudere volte a botte dal profilo molto rialzato. Le cummerse coprono qui tutte le case e danno dall’alto la fiabesca impressione di una sorta di villaggio di Hansel e Gretel, ma mediterraneo. E miracolosamente non c’è traccia di degrado: le stradelle sono sempre pulite, spuntano gerani sui balconcini di ferro battuto e, in campagna, crescono papaveri accanto ai muretti a secco, ai coni dei trulli, ai verdeggianti campi di grano.
Borghetto sul Mincio. Frazione di Valleggio sul Mincio, Borghetto, toponimo di origine longobarda che significa "insediamento fortificato", è il nome del primo abitato sorto nei pressi del punto di guado del fiume Mincio. Valeggio significherebbe "luogo pianeggiante", anche se la tradizione, in modo più suggestivo, riferisce il toponimo a Vale dium, "Valle degli dei".
Valeggio per lingua, tradizioni e memorie storiche appartiene alla cultura lombardo-veneta e l’esser sorto, assieme a Borghetto, nei pressi di un antico guado, un incrocio fra la via d’acqua e quella di terra, ha determinato la sua posizione millenaria di zona di confine e di passaggio, dove il viaggiatore, il pellegrino e il mercante potevano sempre trovare (guerre e carestie permettendo) un buon piatto, un buon bicchiere di vino e un buon letto. In Borghetto è documentata una thaberna, sorta di osteria-locanda, già intorno al 1300.
E Valeggio, paese-ponte tra due regioni (gli abitanti hanno assorbito entrambe le culture, la lombarda e la veneta), per adeguarsi al crescente traffico commerciale ha sviluppato fin dal ’700 una rete di "locande con stallo" che si traduce, ancora oggi, in un numero elevatissimo di ristoranti (40) rispetto alle dimensioni del paese. Un luogo, insomma, consegnato al passaggio, al ristoro e alla scorrevolezza dell’acqua, vegliato dalle divinità fluviali che gli hanno dato l’impronta.
Borghetto è un luogo magico attraversato dalla storia d’Italia: dai primi insediamenti del IX secolo avanti Cristo fino alla condivisione del sito fra Austria e Italia nella seconda metà dell’Ottocento passando per Etruschi, Galli, Romani, Longobardi, la dominazione degli Scaligeri e dei Visconti, la Repubblica di Venezia, il Lombardo-Veneto e infine il Regno d’Italia. E il resto è Storia d’oggi.
Per informazioni: clubacistorico@aci.it